CHICAGO (Reuters) - Le scimmie fanno le addizioni a mente più o meno come gli studenti universitari. E' quanto è emerso ieri da una ricerca Usa, i cui esiti suggeriscono che le capacità matematiche non verbali non sono ad unico appannaggio degli esseri umani.
La ricerca, effettuata dalla Duke University, segue i risultati di uno studio giapponese in base al quale alcuni giovani scimpanzé avevano fatto meglio di esseri umani adulti nei giochi di memoria.
Lo studio apparso su PLoS Biology (www.plosbiolgy.org) mette a confronto la squadra di matematica composta da Boxer e Feinstein -- due femmine di macaco che portano i nomi delle senatrici Usa della California Barbara Boxer e Dianne Feinstein -- con 14 studenti dell'Università Duke.
Il compito era di fare addizioni a mente di due serie di punti che venivano mostrati per pochi istanti su uno schermo di computer e di rispondere il più in fretta possibile. Agli umani non è stato consentito di parlare o di contare a voce durante l'esercizio.
Sia le scimmie che gli umani hanno risposto in un secondo, e i due gruppi hanno eseguito il compito circa nello stesso modo.
"Non penso che il linguaggio sia la sola cosa che differenzia gli esseri umani dai primati, ma termini di compiti matematici, è probabilmente la differenzia maggiore", ha detto Jessica Cantlon, una ricercatrice di neurologia cognitiva alla Duke, autrice dello studio.
Lo studio apparso su PLoS Biology (www.plosbiolgy.org) mette a confronto la squadra di matematica composta da Boxer e Feinstein -- due femmine di macaco che portano i nomi delle senatrici Usa della California Barbara Boxer e Dianne Feinstein -- con 14 studenti dell'Università Duke.
Il compito era di fare addizioni a mente di due serie di punti che venivano mostrati per pochi istanti su uno schermo di computer e di rispondere il più in fretta possibile. Agli umani non è stato consentito di parlare o di contare a voce durante l'esercizio.
Sia le scimmie che gli umani hanno risposto in un secondo, e i due gruppi hanno eseguito il compito circa nello stesso modo.
"Non penso che il linguaggio sia la sola cosa che differenzia gli esseri umani dai primati, ma termini di compiti matematici, è probabilmente la differenzia maggiore", ha detto Jessica Cantlon, una ricercatrice di neurologia cognitiva alla Duke, autrice dello studio.
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